Quando all’età di 11 anni scopri ogni muro della tua città imbrattato con la scritta Boli43 ti poni almeno due domande:
Appurato che non si trattasse né di una taglia di scarpe, né del Proclama Badoglio del 1943, presi a chiedere in giro la spiegazione dell’arcano.
Un certo Basile Boli aveva messo a segno il gol che sarebbe costato al Milan la sconfitta durante la finale di Coppa dei Campioni. Tutto qui.
E Boli43 altro non era che un promemoria per quei milanisti frettolosi di voltare pagina, inflitto a colpi di bombolette spray su ogni muro.
Una sorta di rivalsa nei confronti di quell’imbattibile Milan che fino ad allora aveva vinto praticamente tutto.
I primi anni ’90 sono un fermento di stili e cottarelle calcistiche. Il cuore leccese , sempre più consacrato al culto nerazzurro, si barcamenava come una foglia nella corrente tra le squadre con la maglia più accattivante. La passione viola scatterà un paio di anni più tardi.
Era il 1993, e tra le file del vittorioso Olympique Marsiglia militava gente del calibro di Alen Bokšić, Didier Deschamps, Marcel Desailly e Jocelyn Angloma.
Meglio non pensare che sia passato un quarto di secolo.
Terza maglia celebrativa, a 25 anni dalla storica Champions League dell’Olympique Marsiglia: blu antracite, pattern anni ’90 e dettagli celesti.
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