Per un fulminato di calcio la geografia è importante.
Pomeriggi a studiare l’atlante mezzo consumato, a fantasticare sul risultato di un match tra le nazioni più grosse.
“Brasile – Unione Sovietica… I Carioca ne prenderanno almeno 3” pensai un giorno, misurando la differenza di estensione tra i due.
Chi è più grosso vince. E Nintendo World Cup non faceva che confondere ulteriormente le acque…
Eppure, per trovare il Galles devo ammettere che ce n’è voluto.
Troppo a lungo questa nazionale ha guardato lo spettacolo dalla seconda fila.
Ora il Galles è finalmente uscito dal limbo in cui ha sonnecchiato per decenni e ha iniziato a meravigliare.
A partire con lo storico piazzamento alle semifinali di Francia 2016, un prestigio che neanche il talento stellare di Ryan Giggs è mai riuscito a dare.
Trascinato da Gareth Bale (che è effettivamente un marziano) e Aaron Ramsey (che è meglio non contraddire mai), il drago gallese urla vendetta e promette di riscattare gli anni trascorsi a guardare i tornei internazionali dal divano.
Per il Galles una maglia da trasferta vulcanica: rosso Marsala e rosso fuoco con dettagli verde fluo.
(Galles per sempre, o a seconda della pronuncia, Il betacarotene fa bene)
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